lunedì 6 ottobre 2014

Rubrica del Lunedì. Le luci e le ombre.

Davide con la testa di Golia. Caravaggio

Sapete quale è il potere della luce?

E' quello di svelare gli oggetti, di dare loro definizione sfiorandone la superficie e delineandone le forme. Per questo motivo fin dall'antichità veniva attribuito alla luce un potere divino.
E' solo a partire dal Rinascimento che la luce viene considerata un puro mezzo per indagare e descrivere la realtà. In età barocca poi questa qualità indagatrice della luce viene molto accentuata, la luce viene distribuita sugli oggetti per andare a modulare la propria intensità in relazione alle caratteristiche ed alle variazioni di superficie.
La luce è anche un indicatore di profondità spaziale, poiché tende a sfumare e a farsi più vibratile in lontananza, definendo così anche la posizione degli oggetti.
A seconda dell'intensità, della qualità e della posizione della fonte luminosa, varia anche il rapporto tra luce e ombra. In modo analogo varia anche la percezione del volume dell'oggetto illuminato.

Le ombre si formano nella parte dell'oggetto che non è colpita dalla luce e sono definite dalla inclinazione della luce e dalla sua direzione.
Le ombre possono dividersi in tre categorie in relazione alla loro natura:
- ombre proprie: coprono una parte della superficie di un oggetto, quella meno illuminata
- ombre portate: ombre proiettate su un altro oggetto, utili per le relazioni spaziali tra più elementi
- ombre autoportate: quelle proiettate dall'oggetto su se stesso, a causa di una sua forma particolare.
Potrebbe essere un ottimo esperimento scegliere un semplice oggetto, collocarlo sotto una fonte di luce o osservarne le tre tipologie di ombra. E per chi ne ha voglia, perché no,  provare anche a ridisegnarle su carta.


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